Lavorazione della plastica microsuperficiale utilizzando la DLMP®
Nomi correlati: |
Plastica da incisione |
Nomi chimici: |
N/D |
Fabbricanti: |
Duets by Gemini™ Rowmark® |
La plastica microsuperficiale (talvolta denominata "plastica da incisione") è un prodotto a base polimerica in due parti, specificamente progettato per i sistemi laser a CO2. Le due parti consistono in uno strato superiore molto sottile (circa 0,025 mm o 0,001") e in uno spesso strato inferiore di colore contrastante, frequentemente detti rispettivamente "cap" e "core". Il "cap layer" può essere di un colore a tinta unita con una finitura opaca, satinata o lucida. Altre varietà includono "cap layer" con filler metallici per simulare l'ottone pieno e l'alluminio, nonché la grana del legno stampato. Il "core layer" in genere è un colore a tinta unita ad elevato contrasto, come il bianco o il nero. La plastica microsuperficiale è offerta anche con uno stabilizzatore UV, per renderla adatta all'uso in ambienti all'aperto. La chimica della plastica utilizzata in genere è una miscela di polimeri e copolimeri acrilici e stirenici. Lo stirene è utilizzato come copolimero per rompere la struttura strettamente legata dell'acrilico e conferire flessibilità. Simili a forme più pure dell'acrilico, i prodotti in plastica microsuperficiale si depolimerizzano facilmente se sottoposti a energia a infrarossi concentrata.
Plastica microsuperficiale e tecnologia DLMP®
È la specifica chimica polimerica il fattore chiave che rende la plastica microsuperficiale compatibile con la DLMP® (Digital Laser Material Processing - lavorazione digitale di materiali mediante laser). Questo materiale è soggetto a depolarizzazione ed evaporazione rapide, a differenza di altri materiali che possono ossidarsi e annerirsi. L'effetto più utile dell'energia laser con la plastica microsuperficiale è l'ablazione di materiale. Per ulteriori informazioni, consulta il nostro White paper sulla lavorazione di materiali mediante laser.
Ablazione del materiale
Modifica del materiale
La modifica del materiale è un processo fisico di alterazione delle proprietà e/o dell'aspetto. La marcatura laser non porta risultati utili con la plastica microsuperficiale. L'interazione fra il laser e il materiale scioglie la superficie e non dà come risultato la marcatura della stessa.
Processi combinati
Alla plastica microsuperficiale possono essere applicati più processi senza dover spostare o rifissare il materiale. Questo esempio dimostra in che modo è possibile combinare i processi per tagliare forme rotonde o quadrate e marcare/incidere con la plastica microsuperficiale e la tecnologia DLMP.
Considerazioni su ambiente, salute e sicurezza
Le interazioni tra laser e materiale creano quasi sempre effluente gassoso e/o particolato. La lavorazione della plastica microsuperficiale (a marchio Rowmark® LaserMark®) con un laser a CO2 genera vapori contenenti principalmente metacrilato di metile, etere dietilico, acido ciclopropancarbossilico, acido acetico, etilacrilato, isobutirrato di metile e acido propionico. Il materiale di scarto della lavorazione della plastica microsuperficiale deve essere convogliato verso l'esterno. Oppure, è possibile trattarlo prima con un sistema di filtrazione e poi convogliarlo verso un ambiente esterno. I vapori emessi dalla lavorazione laser di prodotti a base di acrilico e stirene, come questo, sono infiammabili. La lavorazione laser della plastica microsuperficiale deve essere sempre supervisionata.